Cari lettori, buongiorno e bentornati sul mio blog!
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Sono appena tornata da un viaggio in Giappone e non posso esprimere a parole la gioia che ho provato quando mi è stata offerta l’opportunità, da parte delle Edizioni e/o, di leggere il nuovo romanzo di Muriel Barbery, intitolato Un’ora di fervore e ambientato nella meravigliosa Kyoto
Immergersi in questo testo è stato per me come rivivere i ricordi di quei luoghi speciali e unici, che rimarranno incisi nel mio cuore per sempre.
Haru Ueno è un giovane della cittadina montuosa di Takayama, dove il padre commercia in saké, ma la vita di provincia gli va stretta e, approdato a Kyōto all’età di vent’anni, brucia le tappe di una carriera folgorante che in breve lo vede diventare uno dei mercanti d’arte contemporanea più affermati del suo tempo. Una vita di successi che Haru cavalca con modestia, molto più attento ai valori dell’amicizia e dell’amore che non a quelli del denaro e della celebrità. Pur essendo giapponese fino al midollo e non avendo mai viaggiato fuori dal Giappone, ha un’attrazione per l’estero, un’attrazione che il destino trasforma in una figlia francese, Rosa (protagonista di Una rosa sola il precedente romanzo dell’autrice), avuta da una relazione fugace con una bella straniera di passaggio. Per volontà della madre Haru non la conoscerà mai, ma per tutta la vita la vedrà esistere e crescere grazie alle fotografie e ai rapporti di un investigatore privato da lui ingaggiato, le parlerà in cuor suo, le trasmetterà spiritualmente la parte giapponese che le manca, le rivolgerà il suo ultimo pensiero prima di morire. Seguire la vita di Haru ci porta attraverso uno strano Giappone sia antico che moderno in cui i giardini zen, il teatro nō e la cerimonia del tè convivono con il cemento, le insegne al neon e i fast food, e dove con lo sfondo di questo magnifico affresco popolato da spiriti degli antenati e volpi magiche si affrontano i temi chiave dell’esistenza e dell’individuo
Un’ora di fervore di Muriel Barbery, appena pubblicato da Edizioni e/o, è riuscito a conquistarmi sin da subito grazie all’eccezionale abilità dell’autrice nel dipingere paesaggi pittoreschi e suggestivi. La sua maestria emerge nella descrizione di giochi di luce, templi sacri e corsi d’acqua serpeggianti, creando scenari affascinanti che catturano l’immaginazione e offrono un’esperienza di autentica immersione nell’anima del Giappone.
Il romanzo ci trasporta nella suggestiva Kyoto, dove incontriamo Haru Ueno, il padre di Rosa: un personaggio già noto ai lettori del precedente libro dell’autrice intitolato Una rosa sola. In quest’opera, Barbery aveva narrato le vicende di Rosa, una giovane botanica francese che si recava in Giappone per partecipare alla lettura del testamento del padre mai incontrato prima. Durante il suo soggiorno, passa da una prima sensazione di diffidenza nei confronti del Giappone a un graduale cambiamento che si trasforma in affascinamento e poi in amore.
“Un’ora di fervore” rappresenta il versante opposto di questa stessa storia. Qui, ci troviamo infatti di fronte a Haru, il padre che non ha mai smesso di pensare a sua figlia, nata da una breve relazione con una donna francese che ha cercato in ogni modo di separarli. Rosa cresce senza mai incontrarlo, ma Haru la segue silenziosamente attraverso le fotografie di un investigatore privato. Prima di lasciare questo mondo, il protagonista dedica il suo ultimo pensiero alla figlia, perché per lui la morte non rappresenta una scomparsa, bensì una trasformazione profonda. Il suo affetto verso Rosa lo spinge a trasmetterle in qualche modo la sua parte giapponese, offrendole l’opportunità di ricostruire un’identità completa.
L’autrice ci conduce in un affascinante viaggio nell’anima del protagonista, un uomo che, giunto alla fine della sua vita, medita sul significato della propria esistenza. Tre elementi fondamentali hanno modellato il suo percorso su questa Terra: la sua instancabile ricerca della bellezza estetica delle cose, che lo ha portato a diventare un mercante d’arte; l’eterna amicizia con un gruppo di persone legate all’artista Keisuke; e il suo amore incondizionato per sua figlia Rosa.
La storia si sviluppa attraverso una prosa sensibile, poetica e coinvolgente, che trascina il lettore in un viaggio sia fisico che trascendentale. Muriel Barbery manifesta la sua esperienza vissuta in Giappone attraverso la narrazione, mettendo in luce il contrasto tra l’approccio giapponese e quello occidentale nella comprensione dei concetti. Questo diventa un tema centrale del libro, poiché Haru si sposta dalla superficie della vita alla comprensione più profonda delle sue relazioni e dei suoi sentimenti.
Con il suo ultimo lavoro, l’autrice riesce ancora una volta a coinvolgere il lettore in un mondo di emozioni complesse e relazioni umane intricate, completando un dittico che indubbiamente merita di essere letto per la sua profondità e la sua esplorazione della condizione umana.
Muriel Barbery Pur essendo nata a Casablanca il 28 maggio 1969, è di fatto una scrittrice francese.
Ha esordito con il romanzo Une gourmandise, pubblicato nel 2000 da Gallimard, e in Italia da E/O nel 2008 con il titolo Estasi culinarie. Nel 2006, ancora con Gallimard, ha pubblicato L’Élégance du hérisson – L’eleganza del riccio (edito nel nostro Paese da E/O nel 2007 per la prima volta e ripubblicato nel 2012 in edizione economica), che si è rivelato un grande caso letterario in Francia e non solo. Il romanzo è stato infatti uno dei successi editoriali più importanti degli ultimi anni e ha venduto più di 2 milioni di copie, restando in classifica per più di tre anni. Ha conquistato molti premi: nel 2006 il Prix Georges Brassens; nel 2007 il Prix Rotary International, il Prix des libraires, il Prix des Bibliothèques pour Tous, il Prix Vivre Livre des Lecteurs de Val d’Isère, il Prix de l’Armitière (Rouen), il Prix « Au fil de mars » (Université de Bretagne-Sud), il Prix littéraire de la Ville de Caen. Muriel Barbery vive da alcuni anni in Giappone. Altri suoi libri pubblicati in Italia dalle edizioni E/O sono La vita degli elfi (2016), Uno strano paese (2020), Una rosa sola (2021) e Un’ora di fervore (2023).